Quando ho iniziato a dipingere questi soggetti mi chiedevano se ero triste o arrabbiata.

Sicuramente è un bello sfogo buttare quei colori sulla tela, ma credo mi piacciano tanto perchè la nostra vita è così: tumultuosa, mai ferma.

Non mi dispiace che sia così perchè ciò che ci preme è nutrirci del Bello della vita.

Come dice mio marito: "riposeremo quando saremo morti"!

Attraverso questi gesti e questi colori sono costretta a mettere le mie emozioni e la mia confusione sulla tela.

Tutto questo poi resta lì, che il lavoro sia venuto bene o meno, è lì e mi costringe ogni volta a guardarlo e allora, addirittura mi sento meno estranea a me stessa.

Riesco a conoscermi di più e scopro di avere una consistenza, di non essere solo una serie di momenti frenetici che si susseguono.